mercoledì 27 luglio 2016

MV Augusta Dragster 800 RR

La MV Agusta trae le sue origini dalla Costruzioni Aeronautiche Giovanni Agusta S.A., fondata nel 1919 dal conte Giovanni Agusta (1879-1927), la cui terza unità produttiva, dopo quelle di Tripoli e Bengasi, fu inaugurata a Cascina Costa il 3 dicembre 1923, acquisendo dal demanio l'area occupata dal campo di volo "Gaspare Bolla" con annessi infrastrutture per uffici, officine e hangar. Grazie alle competenze tecniche di pioniere dell'aria del fondatore e alla vicinanza al campo d'aviazione di Malpensa, l'azienda si occupava della manutenzione e riparazione di aerei militari FIAT, Savoia Marchetti, Caproni e Breda.

Il Conte Agusta morì nel 1927 lasciando la gestione dell'azienda alla moglie Giuseppina ed al primogenito Domenico. Data la sua passione per i veicoli terrestri, Domenico Agusta, nel 1943, chiese ai suoi tecnici di ideare un motore dal costo economico e versatile per impiego non solo motociclistico. Il primo propulsore realizzato fu un piccolo motore a due tempi di 98 cm³ a 2 velocità. Le vicende della seconda guerra mondiale ne rallentarono lo sviluppo che proseguì in modo frammentario e clandestino dopo l'8 settembre 1943, quando gli stabilimenti vennero occupati e controllati dalle truppe tedesche, con la proibizione di eseguire altre lavorazioni che non fossero quelle militari. Allentata la tensione politica, riprende lo sviluppo del propulsore presso lo stabilimento di Verghera dove viene realizzata la prima motocicletta.

Il 12 febbraio 1945, a Cascina Costa di Samarate venne ufficialmente fondata la Società anonima Meccanica Verghera, quale sezione aziendale del gruppo Agusta, ovvero la MV Augusta. Lo stesso anno vide la luce la prima motocicletta MV Augusta, MV98 Turismo. Negli anni sessanta l'automobile fece definitivamente scemare l'interesse verso le moto quale mezzo di trasporto di massa, MV Agusta cercò di caratterizzarsi allora sempre più in maniera sportiva. Nacque la prima maximoto di serie con motore a quattro cilindri, derivato da quella da Gran Premio di 500 cm³, la 600 quattro cilindri. Il modello venne continuamente rinnovato spostandone i limiti sempre più verso l'alto, fino a culminare nella 750 S America che raggiungeva la ragguardevole velocità di 220 km/h. Gli anni sessanta furono ricchi di vittorie iniziate grazie a Mike Hailwood, vincitore dal 1962 al 1965 e successivamente Giacomo Agostini, che porterà alla Casa di Cascina Costa un numero incredibile ed imbattuto di Titoli Mondiali. Agostini vinse ininterrottamente dal 1966 al 1973 il Campionato del Mondo con la 350 a tre e quattro cilindri e con la 500 a 3 cilindri.

Il 2 febbraio 1971 morì il Conte Domenico Agusta e la direzione del gruppo venne assunta dal fratello Corrado. Con l'espansione aziendale nella attività elicotteristica, l'evidente incremento già negli anni '60 e l'ulteriore carico di lavoro per il programma elicottero A109, la Direzione decide di cercare un partner che garantisse il necessario apporto manageriale. Nel 1973 viene firmato un accordo di collaborazione fra l'Agusta e l'EFIM (Ente Finanziamento Industria Manifatturiera) ma il prezzo da pagare fu il disimpegno di Agusta dal settore motociclistico, abbandonato lentamente. Il 29 agosto la MV 500 4 cilindri con il campione di Lovere vinceva la sua ultima gara nel Campionato Mondiale sul circuito nel Nurburgring. L'epilogo della Casa di Cascina Costa avviene nel 1977 quando al salone di Milano lo stand MV rimase vuoto. Era prevista la presentazione della pluricilindrica stradale 750 4 cilindri a 16 valvole. La gloriosa casa motociclistica, conosciuta nel mondo per le sue imprese sportive, chiuse i battenti dopo aver prodotto quasi 260.000 esemplari fra ciclomotori, motocicli, scooter e motocarri.

Nessuno sentì più parlare di MV Agusta fino al 1991, allorquando il gruppo Cagiva Motor dei fratelli Castiglioni, rivelò di aver acquisito il marchio creando la MV Agusta Motor s.p.a con sede a Varese località Schiranna. Cagiva aveva curiosamente nella sua storia una caratteristica in comune con MV Agusta, in quanto nacque dalle ceneri di un'altra industria aeronautica, la AMF Aermacchi ed era al tempo in piena espansione avendo già salvato un'agonizzante Ducati ed avendo portato a Schiranna, sede della Società, un altro glorioso marchio specializzato nel fuoristrada, la svedese Husqvarna. Cagiva era anche proprietaria del marchio Moto Morini. Partì quindi il progetto di rilancio capitanato da Massimo Tamburini che già aveva creato moto quali le prime Bimota e la Ducati 916 .

Tamburini volle rispettare le peculiarità di MV Agusta e decise di utilizzare un motore a 4 cilindri frontemarcia progettato e costruito integralmente in Italia; tale propulsore nacque con le valvole radiali, il cambio estraibile, la distribuzione non laterale ma centrale con comando a catena. Questo quattro cilindri da 750 cm³, successivamente portato a 910 e 1000 cm³, venne posizionato sui supporti di un telaio snello a traliccio, vestito con linee molto apprezzate. Nacque così nel 1997 la F4, rossa ed argento.

Per produrre la F4, lo stabilimento di Schiranna venne convertito alla produzione dei soli motori, mentre l'assemblaggio si svolgeva nel nuovo stabilimento di Cassinetta di Biandronno. Ai primi modelli di F4 Tamburini fece seguire una naked, la Brutale. Ma la storia MV Agusta ancora una volta ebbe un brusco rallentamento, il gruppo Cagiva piombò in una crisi finanziaria molto grave con nefaste conseguenze sulla continuità della produzione. I fratelli Castiglioni tentarono un accordo con il gruppo Piaggio che però non si chiuse. Solo nel corso del 2004, grazie all'accordo con la malese Proton, la situazione si è definitivamente sbloccata e tutto il gruppo, denominato non più Cagiva ma Gruppo MV Agusta, che comprendeva MV Agusta, Cagiva, Husqvarna ha potuto riprendere l'attività.
Il 27 dicembre 2005, a distanza di un anno dall'acquisizione, la Proton ha ceduto il suo pacchetto azionario, pari al 57,57% del Gruppo MV Agusta, ad un gruppo finanziario Italiano (GEVI S.p.A) al prezzo simbolico di 1 euro, dovuto all'acquisizione da parte di quest'ultimo di tutti i debiti, con un impegno al mantenimento dell'azienda. Della fine del 2007 la notizia dello scorporo delle attività e conseguente vendita della Husqvarna alla tedesca BMW Motorrad.

Il 31 ottobre 2014 la AMG Mercedes acquisisce il 25% del pacchetto azionario della casa italiana per una cifra vicina ai 30 milioni di euro, il che valuta l'intera società intorno ai 120 milioni, pochi giorni dopo, il 18 novembre, a seguito dell'esondazione del lago di Varese, sulla cui rive sorge la sede produttiva, la MV ha subito un grave allagamento che però non ha compromesso le capacità aziendali ed a dicembre la casa ha ottenuto dalla Banca Popolare di Milano un incremento di capitale di 15 milioni di euro per allargare il suo raggio d'azione ai mercati esteri, in particolare Stati Uniti, Brasile e del sud est asiatico.

L’ultimo modello che contribuisce al rilancio della MV Augusta, è la Dragster 800 RR. Il nuovo modello è una moto da rapper. Cucita su misura coma un abito, calza a pennello sul Rapper per eccellenza, il popolare J-AX. La Dragster 800 RR è il giusto compromesso tra raffinato design e soluzioni meccaniche d’avanguardia. Realizzata sviluppando il telaio della Brutale 800 e migliorando le prestazioni del già performante motore a tre cilindri, si profila essere un successo annunciato. Sarà uno dei successi musicali dellʼestate 2016, anche la canzone “Vorrei ma non posto” di J-Ax. Le parole della canzone non si addicono però al rapper milanese, il quale si è scelto e personalizzato una splendida MV Agusta Dragster 800 RR, ritirata pochi giorni fa. Il colpo di fulmine tra il cantante e la moto è scoccato durante una visita allo stabilimento varesino di MV Agusta, a Schiranna, e qui J-Ax ha scoperto l’unicità e l’esplosività della Dragster 800 RR.

Una moto che aveva ammaliato anche Lewis Hamilton, che di motori un poʼ se ne intende. La Dragster 800 RR di J-Ax è un modello one-off, che sʼispira alle Café Racer e alla cultura delle custom, con i cerchi a raggi (già di serie) e un look total black voluto dallo stesso cantante. Spiccano sulla moto dettagli ripresi dalla cover del suo ultimo album, come il teschio e la lancia, mentre il logo laterale e quello ricamato sulla sella sono quelli ufficiali del rapper. “MV Agusta rappresenta lʼeccellenza delle due ruote nel mondo” ha commentato J-Ax  “È il meglio della nostra produzione, una perla del Made in Italy. Sono gasatissimo e molto orgoglioso di poterla guidare”. Per l’occasione i progettisti di SC Project, azienda leader nel mondo degli scarichi da competizione, hanno creato un “microfono” ad hoc, traendo ispirazione dallo scarico della MV Agusta F4 RC guidata da Leon Camier nel Campionato del Mondo Superbike.
MV Augusta Dragster 800 RR di J-Ax 

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